La mostra “Dal cuore alle mani” della coppia degli stilisti Domenico Dolce & Stefano Gabbana al Palazzo Reale a Milano occupa dieci sale, più una molto particolare. Curata da Florence Müller, docente di moda, curatrice d’arte e autrice di fama internazionale, la mostra non è una mostra qualunque. È una mostra di Alta Moda, di Alta Sartoria, di Alta Gioielleria – dedicata ad un artigianato di altissimo livello – con riferimenti di Dolce&Gabbana alle loro radici, al loro paese, alla cultura, alla storia e all’arte italiana.
Non solo i capi esposti sono straordinari, ma lo è anche tutta l’impostazione, un setting eccezionale. Un progetto didascalico di manichini abbigliati? Eh no! Ogni sala è unica. Ha il suo tema, la sua scenografia, i suoi colori, i suoi materiali, la sua musica in linea con i capi esposti e adattati alla Alta Moda, Alta Sartoria, Alta Gioielleria.
Il fatto a mano
Gia nella prima sala Il fatto a mano – che introduce la mostra – mi esce della bocca un WOW! Nel mezzo della sala, sopra a un podio nero sono esposti vari abiti capolavori di Alta Moda, che sono un’omaggio di Dolce&Gabbana a città e isole italiane, e che fanno ricordare il Grand Tour di una volta: Milano, Roma, Capri, Firenze, Napoli, Venezia. Alcuni capi mostrano pure scene della vita della città. Mi hanno affascinato le scene con la gente e gli oggetti che vengono venduti nelle vecchie strade napoletane fatte con precisione, ma anche l’architettura veneziana o i trulli pugliesi. Sulle pareti sono esposti dipinti firmati da Anh Duong, artista attrice e modella, che comunicano con i vestiti e in più ne ritraggono alcuni.
L’arte e la maestria del vetro
La sala seguente è dedicata a L’arte e la maestria del vetro. Entro e vedo un mare di lampadine di cristallo appese al soffitto. La sala è immersa nel nero – muri, soffitto, podio con i vestiti esposti, e in sottofondo si sente il rumore di vetro e specchi che cadono a terra. Mi avvicino ai vestiti. Vedo abiti con inseriti cristalli, lurex, perle, specchietti, fiori di plexiglas che sembrano vetro di Murano, cannette di vetro.
Il Gattopardo
La terza sala Il Gattopardo è dedicata al film omonimo di Luchino Visconti tratto dal libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il setting ti catapulta nel Palazzo Valguarnera-Gangi di Palermo dov’è stata girata la famosa scena del ballo. I muri e il soffitto sono decorati con tappezzeria con finta architettura e anche un finto affresco di allora. A sinistra le ricostruzioni di mobili antichi (candelabri, sedie d’oro e velluto rosso, appoggi) fanno da cornice ai capi di Alta Sartoria e Alta Moda. Alle pareti quattro specchi si trasformano in schermi con scene del film e un lampadario gigantesco illumina tutta la scena. Sul podio a destra una coppia di figure – Angelica e Tancredi. L’abito da sera è già di per sé un riferimento al film: contiene gattopardi, motivi siciliani, scritte. Il motivo è stato prima dipinto (!) e poi cucito sulla seta. Ti puoi immaginare il lavoro della sarta? Una meraviglia dal punto sartoriale! Ovvio che la musica in questa sala è dal film Il Gattopardo.
Vestire l’architettura e la pittura
Totalmente diversa è la sala dedicata alla pittura: una sala lunga rettangolare che riprende l’architettura di Palazzo Farnese di Roma. Pavimento di velluto nero, video installazione immersiva con degli affreschi. Si rincorrono sul videomapping quadri d’arte rinascimentali che dialogano con le opere di Alta Moda e Alta Sartoria esposte sulla passerella in mezzo della sala. Dipinti di Raffaello, Tiziano, Botticelli sono ricamati a filo sulle giacche. Tra questi un capotto ricamato a punto pittura con la Madonna Bardi di Botticelli e un abito steccato in organza raffigurante la Madonna del Belvedere di Raffaello, interamente ricamato a piccolo punto.
Il cuore di Milano
Seguono le sale La devozione, Le tradizioni siciliane, Il Barocco bianco, Le divinità in sogno, L’opera per poi concludere il percorso con Il cuore di Milano – la Madonnina – “la sala in più”. In un intervista Domenico Dolce raccontava che quando è venuto a Milano ha chiesto alla Madonnina di non rimandarlo in Sicilia e di farlo restare qua. E lei l’ha ascoltato. Ecco perché c’è la sala “in più” con protagonista una modella che indossa un abito ispirato alla Madonnina.
La sartoria – il cuore della mostra
Informazioni utili
“Dal cuore alle mani” di Dolce & Gabbana a cura di Florence Müller
Dal 7 aprile al 31 luglio 2024
Palazzo Reale, palazzo storico nel cuore di Milano
Piazza del Duomo, 12
Orari d’apertura: Da martedì a domenica dalla ore 10:00 alle 19:30; giovedì fino alle 22:30.
Orari sarte e sarti in “laboratorio”: Venerdì dalle ore 11:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 18:00
Acquisto biglietti online a data fissa oppure alla biglietteria
Audio guida da scaricare alla biglietteria.
Catalogo in italiano e in inglese a 42 Euro.
Ulteriori informazioni su mostradolcegabbana.com
Nella rassegna va inserita La sartoria. Ornamenti e volumi – che occupa una sala centrale del percorso della mostra. La metto alla fine perché vale la penna aggiungere alcune righe di descrizione. La sala dà un’idea di come può essere un laboratorio di Alta Moda e Alta Sartoria fornito con vari attrezzi sartoriali. E in più ogni venerdì (dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 16 alle 18) arrivano sarte e sarti per far vedere alcuni momenti della realizzazione di capi di Alta Moda e Alta Sartoria. Si fa tantissimo lavoro a mano – e te lo posso confermare anche per esperienza propria. 🙂 A me è piaciuto tanto vederli lavorare.
Tutti i capi esposti hanno fatto parte delle sfilate di Alta Moda e Alta Sartoria di Dolce&Gabbana tra il 2016 e il 2024. Se ti piace vedere Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria messe in scena in un modo teatrale vale la pena visitare la mostra. Io l’ho trovata molto impressionante e ci sono andata pure due volte.
La mostra andrà anche all’estero. Non si sa ancora in quale città e quando.
PS: Già che ci sei, al Palazzo Reale non perdere la mostra “Tesori reflessi” con Alta Gioielleria, occhiali di sole e scarpe di Dolce&Gabbana. Oltre ai gioielli puoi anche ammirare le antiche sale. L’ingresso è gratuito.
Un’altra mostra in corso fino a 30 giugno a Palazzo Reale è “De Nittis. Pittore della vita moderna” Vale la pena vederla.
Schreibe einen Kommentar